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BENVENUTI SUL MIO BLOG - Alessandra Giorda

domenica 17 novembre 2013

ALLA SCALA DI MILANO HO LAVORATO BENE, MA IL REGIO DI TORINO E' COME UN VESTITO SU MISURA

 
                                   LAURA POLVERELLI
 

Carissimi lettori è con sommo piacere che Vi presento la famosa mezzosoprano Laura Polverelli che ho conosciuto di persona a Torino durante IL BARBIERE DI SIVIGLIA al Teatro Regio . Come sempre ho partecipato alla Premiere dell'Opera e sono stata  colpita dalla Polverelli che ha fatto un'interpretazione fantastica cantando veramente bene. Al suo attivo la mezzoposrano ha un curriculum di tutto rispetto, oltre essere un'habitué del Teatro alla Scala di Milano, La Fenice di Venezia, Bayerische Staatsoper di Monaco, l'Operà di Montecarlo, il Rossini Opera Festival di Pesaro, solo per citarne una piccolissima parte. E' anche un'apprezata interprete di musica barocca con un vastissimo repertorio. E'una donna che ha un grande senso del lavoro , ma anche della famiglia. Nell'intervista a seguire ci racconterà come con grande intelligenza è riuscita a far collimare privato e lavoro, senza la corsa all'imapzzata per la gloria sul palco. Inoltre ci racconterà molto delle sue esperienze per i teatri in giro per il mondo. Leggiamo insieme!
 
 
 
D: Ho assistito alla Premiere de IL BARBIERE DI SIVIGLIA che è stata molto apprezzata dal pubblico. Quali le tue sensazioni?
 
R: La Prima è sempre una recita più tesa anche se è andata benissimo ! Adoro il calore del pubblico piemontese e lo ringrazio. Indubbiamente nelle recite seguenti siamo più rilassati e meglio amalgamati tra noi cantanti. Comunque sono soddisfatta , in realtà lo siamo tutti.

 
D: Quali le differenze tra il Teatro alla Scala di Milano e il Regio di Torino, avendo tu esperienza in ambedue?
 
R: Alla Scala si lavora bene, ma con tensione alle stelle  e per me non è un bel lavorare . C'è chi ha bisogno dell'adrenalina a mille per dare il meglio, mentre chi, come me, quando lavora in massima tranquillità riesce esprimere le doti vocali e dare un'interpretazione al massimo. Il Regio offre tutto quello che fa per me, è come un vestito su misura. Si lavora molto, ma in un clima gioviale e rilassato.
 
D: Quando hai capito che la tua attività lavorativa sarebbe stata quella della mezzosoprano?
 
R: Tardi, molto tardi. Pensa che a 18 anni anni non avevo ancora mai ascoltato un'Opera lirica . Mi sono diplomata  in pianoforte al conservatorio di Firenze. Successivamente in canto a quello di Verona. Ho preso lezioni da insegnati di nazionalità estera e partecipato  a  importanti concorsi nazionali ed internazionali . Si sono così  aperte le porte a questo mondo che amo moltissimo e tutto è filato liscio.
D: Hai cantato nella maggior parte dei teatri  nel mondo e di fama internazionale . Com'è stata la tua esperienza nel Sol Levante?
 
R: In Giappone e in Corea sono stata accolta come una diva. Là, a differenza dell'Italia dove l'ignoranza in campo lirico è molta, ci sono ragazzi di 14 anni che conoscono la musica barocca, con la quale lavoro molto. Hanno una cultura nella lirica che è encomiabile. Pensa che ho inciso dei CD poco conosciuti in Europa, là li conoscevano tutti e me li portavano affichè io li autografassi. Al mattino quando struccata e ancora assonnata andavo a fare colazione presso l'albergo in cui risiedevo, avevo già una folla di fans enorme. A loro non importa se sei struccata o super vestita con un maquillage impeccabile, quello che interessa è il valore della persona.
 
D: Come riesci a collimare famiglia e questo lavoro che spesso porta fuori casa?
 
R: All'inizio è stato difficilissimo ! Quando è nato mio figlio per i primi tre anni l'ho portato sempre con me in giro per il mondo, poi ovviamente ho dovuto lasciarlo a  casa. Lui spesso mi chiedeva di non partire per i viaggi di lavoro e io partivo con le lacrime agli occhi. Senza dubbio anche i miei genitori mi hanno aiutata molto. Ho rinunciato tanto alla mia carriera , altrimenti ora sarei molto più avanti, ma per mio figlio questo e altro. Ho cercato di non mancare troppo alla persona più importante della mia vita, ma nello stesso tempo di non buttare via belle occasioni lavorative. Sono felice così ! Non mi prendo mai recite una di seguito all'altra. Mi spiego meglio , faccio un'Opera , poi mi prendo un mese di pausa, e sto con mio figlio. Mi avevano proposto di cantare in Cina, c'erano delle difficoltà di routine burocratiche, ho lasciato subito perdere e ho cantato a Macerata in Maria Stuarda di Donizetti, vicino a casa e mi sono goduta la mia famiglia. E' stato un successo enorme, anzi un vero trionfo, di cui si parla ancora oggi. Per la Cina alla prossima occasione che collimi con la mia vita privata, anche se ora mio figlio ha 10 anni crescendo ha capito bene il mio lavoro e non vuole che io smetta, anzi mi incita a continuare.
 
 
D: Se da grande tuo figlio volesse intraprendere la carriera lirica , tu lo inciteresti?
 
R: Certo ! Tuttavia lui sta studiando violoncello e mi ha detto che  continuerà a studiare questo strumento , ma il suo lavoro da adulto sarà quello dell'astronauta.

D: Cosa fai quando sei in giro per le città , nei momenti di pausa tra una recità e l'altra?
 
R: Mi coccolo ! Vado a spasso per conoscere il luogo che mi ospita. Torino ad esempio mi piace tanto, ci sono bei negozi e bella gente. Visito musei e mostre.
 
 
D: Quando sei a casa come trascorri il tempo libero?
 
R: Lunghe camminate in montagna, vado in bicicletta e faccio ginnastica. Adoro lo sport !


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