Tra qualche giorno al Teatro Regio di Torino, per inaugurare il 2015, andrà in scena Goyescas di Granados e Suor Angelica" di Puccini nella medesima serata, essendo due opere differenti, ma in un solo atto. Per l'occasione ho intervistato il mezzosoprano Silvia Beltrami, un gradito ritorno a Torino, dove lo scorso anno è stata apprezzata dal pubblico e critica per l'interpretazione magistrale di Zita in Gianni Schicchi di Puccini . La Beltrami sta riscuotendo grande successo sia in Italia che all'estero. Da Oriente a Occidente , dove canta lascia il segno e colpisce . Non passa certo inosservata sia per doti vocali che interpretative. Vi ricordo Isabella ne L'Italiana in Algeri al Teatro NCPA di Pechino nel nuovo allestimento di Giancarlo Del Monaco, Rosina nel Barbiere di Siviglia al Daegu Opera House ,Corea del sud ( video sotto) e Marchesa Melibea nel Viaggio a Reims al Teatro Real di Madrid con la regia di Emilio Sagi, solo per citare alcuni successi.
Nell'intervista a seguire Silvia si racconta nel ruolo della Suora Zelatrice che si appresta a interpretare al Regio sotto la Mole , parla di Puccini e Rossini , dei suoi prossimi appuntamenti con i nuovi ruoli che ha aggiunto nel suo repertorio.
D: Ritorni al Regio di Torino dopo lo straordinario successo dello scorso anno in Gianni Schicchi di Puccini , dove hai interpretato in maniera magistrale Zita. Ora è la volta della Suora Zelatrice in Suor Angelica. Descrivi il tuo ritorno e il tuo personaggio?
Ritorno sempre con grande piacere al Regio di Torino, un teatro dove si lavora molto bene.
D: Silvia, hai avuto notevole successo sia con Rossini che con Puccini.Grande abilità nell'interpretare i loro personaggi femminili. Che cosa hanno in comune le donne di questi due grandi compositori?
R: Rispetto a Rossini, nelle opere di Puccini i ruoli affidati alla voce di mezzosoprano si contano sulle dita di una mano, spazio maggiore e' dato alla voce di soprano, che e' protagonista assoluta nella sua produzione operistica.
I due compositori sono molto diversi tra loro, a partire sicuramente dall'orchestrazione che e' maggiore e piu' corposa in Puccini.
D: Difficoltà vocali e interpretative tra Puccini e Rossini?
R: Entrambi i compositori presentano delle difficolta' vocali, sicuramente per quanto riguarda Rossini non sono da sottovalutare le coloriture e l'aspetto virtuosistico della sua scrittura, che necessita di uno studio costante. In Puccini invece, la difficolta' sta nell'interpretazione del personaggio, che deve essere il piu' possibile credibile. Il teatro di Puccini e' soprattutto un teatro di emozioni.
D: Prossimo appuntamento sarà a Ostrava , dove sarai Elisabetta in Maria Stuarda. Prima volta nella Repubblica Ceca? Che tipo di donna è Elisabetta?
Il personaggio della regina Elisabetta e' molto interessante e complesso, e la vocalita' difficile e impegnativa. Si tratta di un importante debutto per me.
D:Quando tornerai in Oriente a cantare?
R: Per ora non ho nulla in programma in Oriente, sarei dovuta tornare a Pechino con La Figlia del Reggimento, ma poi il titolo e' stato cancellato.
D: Nell'ultimo anno e mezzo la tua carriera ha avuto un'impennata. Cos'è cambiato in te? Quali sono i tuoi obiettivi prossimi?
R: Negli ultimi due anni sto arricchendo il mio repertorio con nuovi ruoli molto stimolanti, alcuni dei quali non avrei mai pensato di interpretare. Sicuramente e' un bel periodo professionale e visti i tempi duri in cui ci troviamo, mi ritengo molto fortunata a fare cio' che mi piace fare.
Quest'anno realizzo un piccolo sogno nel cassetto, debutto infatti all'Arena di Verona con il ruolo di Berta nel Barbiere di Siviglia; inoltre, mi aspettano altri interessanti impegni, saro' Suzuki nella Madama Butterfly al Regio di Parma, Rosina al Filarmonico di Verona e al Teatro Victoria Eugenia di San Sebastian..
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