A Torre del Lago lunedì 22 dicembre ore 18.00 -19.00 al Gran Teatro Giacomo Puccini Auditorium Caruso (ingresso gratuito) verranno consegnati il Premio 2014 a due grandi stelle internazionali della lirica: Serena Farnocchia e Fabio Armiliato.
I due artisti vantano un curriculum eccellente e sono un vanto per l’Italia nel mondo.
Lui tenore, già da me intervistato ( http://www.italiamondonews.com/armiliato-vincitore-maschile-del-premio-puccini/), che eccelle in molti ruoli pucciniani, ma che con Cavaradossi ha spopolato. Lei soprano acclamata in tutto il mondo , bravisssima in ogni ruolo per vocalità e competenze recitative , ma con Liù e Mimì porta Puccini con grande onore in Italia ed Estero ed è prossima al debutto nel 2015 nel ruolo di Cio Cio San in Madama Butterfly
Nell’intervista a seguire Serena Farnocchia, prossima a ritirare il Premio Puccini ci racconta, con umiltà, come si può essere una grandissima artista e allo stesso tempo una madre presente. E’ l’esempio di come si può costruire una carriera invidiabile, pur avendo come priorità la sua famiglia.
D: Lunedì 22 dicembre ritirerai il prestigiosissimo Premio Puccini 2014 a Torre del Lago. Come ti senti?
R: Sono senza dubbio emozionatissima, non lo nascondo e mi fa fa piacere. Gli altri anni ero seduta tra gli spettatori a guardare i premiati, ora sarò io la premiata. E’ una grande soddisfazione, sapendo che in passato chi ha ricevuto tale riconoscimento è un nome notevole nel panorama lirico. In più sono nata a Camaiore a due passi a Torre del Lago. Essere premiata nei luoghi di Puccini e della mia infanzia da dove ho iniziato a muovere i passi della mia carriera , rende il Premio Puccini ancora più prezioso.
D: Il vincitore maschile del Premio Puccini 2014 è il tenore Fabio Armiliato. Un commento su di lui?
R: Non lo conosco di persona, l’ho solo incrociato frettolosamente tempo fa. E’ senza dubbio un grande artista che sa esprimere bene e interpretare l’anima e la musica di Puccini. E’ un pucciniano e un tenore che con onore porta il compositore toscano in giro per il mondo. Si merita questo premio alla grande. Ho profondo rispetto e ammirazione per lui.
D: Tra i vari personaggi che hai portato con onore in scena , Liù ( Turandot) e Mimì ( la Boheme) sono due tuoi cavalli di battaglia. Cosa apprezzi di questi due personaggi?
R: Arrivano dritti al cuore come Liù , mentre Mimì ritengo essere uno dei ruoli più completi dal punto di vista musicale e come eroina pucciniana.
D: Cosa rappresenta per te la musica di Puccini ?
R: La musica di Puccini ti prende tutto il corpo, t’invade totalmente. Melodie e parole con Puccini raggiungono la perfezione.
D: A maggio prossimo debutterai, all’Opera de Lille, in Francia nel ruolo di Cio Cio San in Madama Butterfly. Cosa ammiri di questo personaggio?
R: Sto studiando il ruolo e devo stare attenta a non lasciarmi coinvolgere troppo. E’ un personaggio di che ti prende e tocca le sensibilità più profonde. E’ giusto entrare nel personaggio in tutte le sue sfaccettature, ma devo pensare che sul palco canto e se piango non ci riesco. Cio Cio San è una donna lontana da quella moderna di oggi. Lei è commovente e straziante .
D: Quali sono i ruoli che non hai ancora interpretato e che vorresti portare in scena?
R: Norma di Bellini e Tosca di Puccini. La prima è una grande e dal punto di vista vocale interessante. E’ una donna forte che arriva a confessare la propria colpa fino a uccidersi. In pratica è una donna con le palle! In Tosca c’è tutto Puccini , passione , sentimento e pathos.
D:Serena, come trascorri il tuo tempo libero?
R: Sono una mamma che va a prendere la figlia a scuola, che fa la spesa e come dice Gabriele Lavia , sono una donna normale. Finchè mia figlia non andava a scuola veniva con me e mio marito, che è un pianista, in giro per il mondo . Con l’inizio della scuola tutto è cambiato e spesso io viaggio da sola e sto lontana da casa per lunghi periodi. Infatti sono appena rientrata dal Giappone . Ero via da settembre dove ho cantato in Germania poi sono partita alla volta della Corea del Sud per terminare nel Sol Levante. Il ritorno a casa è stato fantastico anche se devo ringraziare “Santo” Skype che ha il dono di far sembrare le distanze minime anche quando sei dalla’altra parte del mondo e di farti percepire un pò di calore di casa. Cerco di dare a mia figlia una vita il più normale possibile per questo faccio di tutto per stare per lunghi periodi a casa.
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