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giovedì 19 marzo 2015

Celso Albelo al Teatro Regio di Parma


L’ELISIR D’AMORE INAUGURA LA STAGIONE LIRICA 2015
Jessica Nuccio, Celso Albelo, Julian Kim, Roberto de Candia
interpretano il capolavoro di Gaetano Donizetti
diretti da Francesco CilluffoTeatro Regio di Parma
22, 26, 29, 31 marzo 2015
La Stagione Lirica 2015 del Teatro Regio di Parma inaugura domenica 22 marzo alle ore 20.00 (repliche il 26, 29 e 31 marzo) con L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, nell’allestimento realizzato dal Teatro Regio nel 1988, che torna in scena a Parma dopo 12 anni, in coproduzione con la Fondazione Teatro Comunale di Modena, con la regia di Marcello Grigorov, le scene e i costumi di Nica Magnani, le luci di Andrea Borelli. Sul podio dell’Orchestra Regionale dell’Emilia-Romagna e del Coro del Teatro Regio di Parma preparato da Martino Faggiani, Francesco Cilluffo dirige il cast di interpreti composto da Jessica Nuccio (Adina), Celso Albelo (Nemorino), Julian Kim (Belcore), Roberto de Candia (Il dottor Dulcamara),  Eleonora Contucci (Giannetta).


Composta in poche settimane per sostituire un altro titolo in programma al Teatro alla Canobbiana di Milano, l’opera andò in scena per la prima volta il 12 maggio del 1832. Il libretto di Felice Romani si rifaceva a quello scritto da Eugène Scribe per l’opera Le philtredi Daniel Auber. Fu subito un grande successo cui seguirono ben trentadue repliche, con meraviglia dello stesso Donizetti cui la città non aveva risparmiato, in precedenza, aspre critiche. Un successo interminato per un classico dell’Opera, tra i più amati e rappresentati nei teatri di tutto il mondo.

«Possiamo definire L’elisir d’amore – racconta Francesco Cilluffo – un’opera buffo-romantica in cui si intrecciano stili ed elementi diversi tra loro, frutto di una felice intuizione di Donizetti che, insieme a Romani, innestano in una storia leggera e a tratti macchiettistica, momenti romantici con incursioni nel patetismo (la romanza di Nemorino “Una furtiva lagrima” ne è uno dei massimi esempi): una cifra estremamente moderna che oggi ritroviamo, per esempio, nelle serie televisive di maggiore successo. L’approccio nel dirigere quest’opera, riproposta in un allestimento che vanta una lunga storia, muove imprescindibilmente dalla partitura, tenendo però conto delle più recenti acquisizioni della filologia musicale, che mi hanno guidato nella scelta, per esempio, di aprire alcuni tagli di tradizione, come il quartetto del secondo atto e nei tempi che preparano ai grandi finali di primo e secondo atto dell’opera».
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«Questa edizione de L’elisir d’amore – spiega Marcello Grigorov – vuole essere un omaggio a Donizetti: per scelta registica tutte le azioni sono infatti contenute nel garbo e nel rispetto dello svolgimento dei temi musicali in cui si intrecciano accadimenti realistici e situazioni buffe, realizzando uno spettacolo in cui la raffinatezza abbia anche una sua gentilezza, una storia da seguire con il sorriso sulle labbra e con qualche risata».


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