Direttamente da Brasilia con l’Ambasciatore Gherardo La Francesca, abbiamo affrontato un argomento molto importante sia dal punto di vista del benessere del nostro Pianeta, sia per crisi che sta colpendo molte parti del Mondo: le energie rinnovabili. Ringrazio pubblicamente l’Ambasciatore La Francesca, che so essere al momento impegnatissimo, per avermi concesso questa lunga ed esauriente intervista , che verrà pubblicata in due volte, perchè l’argomento è di notevole importanza ed è stato sviluppato in maniera minuziosa.
Da un pensiero geniale di S.E. l’Ambasciatore d’Italia in Brasile , nasce un progetto grandioso che si sviluppa con partner d’eccellenza e viene preso come modello da altre Ambasciate italiane come quella a Panama e quella in Cina.
Un progetto che porta non solo le Ambasciate all’avanguardia, ma anche il Brasile stesso.
Leggiamo l’intervista !
D: Come nasce il suo interesse per l’energie rinnovabili?
R: Nel 2009, quando ho assunto le mie nuove funzioni di Ambasciatore d’Italia in Brasile, oltre a raccogliere informazioni sui vari aspetti della politica brasiliana e dei nostri rapporti con questo importante partner, ho avuto un incontro con il responsabile della sezione amministrativa dell’Ambasciata per prendere coscienza della realtà amministrativa di questa Sede alla quale, soprattutto in tempi di spending review, è necessario prestare attenzione in modo scrupoloso e, possibilmente, immaginando soluzioni innovative.
Dato che la bolletta per l’elettricità di un Ambasciata di dimensioni medio grandi, raggiungeva cifre considerevoli, mi è venuta l’idea di ammortizzare questi costi con l’installazione di un impianto fotovoltaico.
D: L’Ambasciata d’Italia è la prima sede dipolomatica in Brasile ad utilizzare energie rinnovabili per il proprio fabbisogno energetico con notevole risparmio di 7.6 tonnellate di CO2 l’anno. Quali i prossimi obiettivi?
R: R:Il prossimo 4 dicembre, realizzeremo a Brasilia un seminario per lanciare la terza fase del progetto Ambasciata Verde che sta avendo importanti sviluppi.
In estrema sintesi questi possono essere riassunti nei seguenti punti:
innanzitutto, installeremo sul tetto dell’Ambasciata di Brasilia anche un impianto di micro generazione eolica che si affiancherà a quello fotovoltaico ormai in funzione da oltre due anni. Si tratta di rotatori che, a differenza delle grandi eliche tipiche di impianti di dimensioni superiori, possono essere usati anche per scopi “domestici”. Sarà interessante poter comparare le curve di produzione di energia dei due sistemi ( fotovoltaico e microeolico) che hanno caratteristiche differenti, al fine di fornire elementi ultili ad uno studio che renda possibile verificare quale sia il sistema ottimale, ovvero la miglior combinazione dei due tipi di produzione di energia rinnovabile per un determinato utente.
Lo stesso 4 dicembre si formalizzerà un accordo che sta già producendo importanti risultati, tra l’Università di Brasilia (foto a destra) ed il Politecnico di Torino per approfondire lo studio della sperimentazione in corso presso questa Sede, che sta diventando uno dei laboratori più attrezzati per la sperimentazione delle nuove tecnologie in materia di energie rinnovabili.
Si lancerà, infine, GESENET ( Green Embasy Smart Energy Network) con un software che metterà a disposizione di ogni utente interessato i risultati della sperimentazione di cui sopra e renderà anche possibile la partecipazione al progetto Ambasciata Verde di ogni evntuale utilizzatore di tecnologie in questione, al fine di allargare l’esperienza da un punto di vista sia geografico che tecnico.
L’obiettivo finale che ci si propone è l’elaborazione di un modello che metta le imprese del settore in condizioni di formulare proposte, disegnate su misura su caratteristiche ed esigenze di ogni utente, di mini impianti di generazione elettrica sulla base di un preciso business plan.
D: Sull’Ambasciata d’Italia ci sono 405 pannelli fotovoltaici. Sono acquistati dalla Cina, mercato che vanta la maggiore produttività in questo settore?
R: R: L’impianto fotovoltaico dell’Ambasciata d’Italia a Brasilia è stato realizzato da Enel Green Power, che ha messo a disposizione la grande esperienza e capacità progettuale maturata da questa importante impresa italiana nel settore delle energie rinnovabili. Come’è noto, in effetti, Enel Green Power è molto attiva, anche in Brasile, ed ha realizzato importanti lavori soprattutto nel settore della generazione eolica, ma estende la propria attività anche al fotovoltaico e alla generazione tramite biomasse.
D: Per la Sua encomiabile idea dell’uso delle energie rinnovabili si è avvalso di partner di tutto rispetto. State svolgendo altri studi per ulteriori sviluppi?
R: E’ questo aspetto a mio avviso di maggiore interesse, sia perchè l’Ambasciata non dispone della capacità e delle conoscenze tecnico-scientifiche, per portare avanti un progetto di questo tipo, sia perchè corrisponde alle funzioni tipiche di una missione diplomatica che deve tendere a promuovere e facilitare collaborazioni e progetti comuni tra istituzioni e imprese dei 2 Paesi.
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