Marquee

BENVENUTI SUL MIO BLOG - Alessandra Giorda

martedì 22 ottobre 2013

Dal 25 ottobre al 2 novembre
PRIMA MARATONA PLAUTINA
Soldato fanfarone, Commedia dei gemelli e Imbroglione
AL TEATRO ERBA di TORINO



La programmazione del seguitissimo 15°Festival di cultura classica (che anche quest’anno ha registrato una serie di “esauriti” e molto seguito) prosegue con una nuova, appassionante proposta. La conclusione della manifestazione è infatti affidata alla Prima Maratona Plautina ovvero a un’intera settimana, dal 25 ottobre al 2 novembre, dedicata alle produzioni Torino Spettacoli dei capolavori di Plauto riletti da Gian Mesturino e Girolamo Angione: Il soldato fanfarone (ven 25 e sab 26 ott. ore 21), La commedia dei gemelli  (dom 27 ott ore 16, lun 28 ore 10, mar 29  ore 21) e L’imbroglione (mer 30, gio 31 ottobre, ven 1 e sab 2 novembre ore 21).
L’idea della maratona è niente meno che degli spettatori stessi! E così, come all’”antica italiana”, la stessa compagnia cambia tre titoli nel corso della stessa settimana, all’insegna della comicità più autentica e delle radici della commedia comica di tutti i tempi.
Ecco il calendario dettagliato del trittico plautino.


T. Erba – ven 25 e sab 26 ott. ore 21
 
 
Compagnia Torino Spettacoli
MARIO ACAMPA   SILVIA BARBERO   ELENA SOFFIATO  EUGENIO GRADABOSCO  ALBERTO BARBI
ANDREA PUGLISI  ALEX ZACCHELLO  DENISE CONSIGLIO  DOMENICO BERARDI
 
Il soldato fanfarone
 
di Gian Mesturino e Girolamo Angione dal Miles Gloriosus di Plauto – regia Girolamo Angione
Plauto: il primo, grandissimo e insuperato maestro della comicità a teatro. Fra i suoi titoli, il Miles Gloriosus è certamente quello più amato dal pubblico per la straordinaria invenzione di quel Soldato fanfarone che, nei secoli a seguire e a partire dalla commedia dell’arte, ha segnato di sé alcuni dei momenti topici della storia del teatro occidentale. Tutto in Plauto è moderno: la comicità di situazione, l’invenzione linguistica, il contributo della musica, la modernissima lezione della contaminatio: mettere in scena Plauto vuol dire tornare alle radici della comicità e, nello stesso tempo, metterne a frutto gli esiti più attuali. Plauto ce l’ha insegnato, e noi ci sforziamo di applicare la sua lezione. In questa prospettiva, trascurando l’originale ambientazione greca, la scelta più rilevante è stata quella di collocare la vicenda nella città in costruzione d’una provincia romana appena colonizzata: oggi è Augusta Taurinorum, domani sarà Augusta Bagiennorum, e poi chissà... I romani sono appena arrivati ma la fanno da padroni e il Miles, campione di tracotanza “romanesca”, non lega affatto col carattere dei locali che, dunque, sono ben lieti di collaborare alla buona riuscita della beffa che un simpatico servo – napoletano – ordisce ai suoi danni per liberare la ragazza rapita dal soldato durante una missione precedente.In questo crogiolo di genti e di esperienze, tra soldati veneti e romani, servi napoletani e contadini bagenni, antiche canzoni piemontesi che esplodono in tarante e tammurriate di solare musicalità partenopea, le sfumature dialettali giocano un ruolo di spassosa comicità e, per certi versi chiudono un cerchio, riconoscendo in Plauto l’archetipo di quella straordinaria stagione di teatro popolare che fu la Commedia dell’Arte.


T.Erba - domenica 27 ottobre ore 16, lun 28 ore 10, mar 29  ore 21   
Compagnia Torino Spettacoli
 
MARIO ACAMPA   SILVIA BARBERO   ELENA SOFFIATO  EUGENIO GRADABOSCO  ALBERTO BARBI
ANDREA PUGLISI  ALEX ZACCHELLO  DOMENICO BERARDI
 
La commedia dei gemelli
 
di Gian Mesturino e Girolamo Angione dai Menecmi di Plauto – regia Girolamo Angione
 
Attorno all'omonimia e alla straordinaria somiglianza tra due fratelli, Plauto costruisce il prototipo della commedia degli equivoci e scatena un susseguirsi di situazioni confusionali, comiche per necessità. I protagonisti, sono due gemelli; ovvero lo stesso attore che si dimena a destra e a manca, nell’alternarsi serrato dell’interpretazione dei due gemelli che sembrano rincorrersi sulla scena senza afferrarsi mai. Una moglie gelosa e asfissiante, un’amante da accontentare, un tradimento da occultare, un pranzo, una veste, un bracciale, un suocero, i due immancabili servi, mercanti e orafi, i continui scambi di persona, i fraintendimenti… sono gli ingredienti di uno spettacolo che punta a valorizzare la sequenza dei colpi di scena esilaranti e spassosi, ridando vita a quel genere di comicità naturale che fa leva sul gioco degli equivoci, sui paradossi, sugli equivoci sulla confusione, sull’esasperazione delle passioni; e che sa strappare il riso facendo ricorso alle battute salaci unite ad una travolgente caratterizzazione dei personaggi. A Gian Mesturino e Girolamo Angione il compito di presentare la nuova sfida: “I Gemelli di Plauto sono un capolavoro del teatro antico, un modello per la drammaturgia di tutti i tempi e, se non bastasse, una commedia divertentissima. Il presupposto è semplicissimo: Plauto fa sì che due persone perfettamente identiche si ritrovino, uno all’insaputa dell’altro, nello stesso luogo: il gioco è fatto. Il tema del doppio, si sa, è un bel tormentone filosofico, antropologico, psicanalitico… Plauto ne I gemelli, ci ha preparato un pranzetto teatrale ricco di ogni ben di Dio, dove non manca proprio niente (neanche la scena culinaria). A questa ricca tavola si son seduti in tanti e qualcuno, Shakespeare, Molière, Goldoni o Tristan Bernard, tanto per citare i commensali più famosi, l’hanno arricchita di molti piatti nuovi e assai gustosi. Gioco forza, tenerne conto. Così Plauto, contaminatore per eccellenza, non s’offenderà se, pensando al pubblico d’oggi, il gioco degli equivoci ci ha preso un po’ la mano. Abbiamo sfruttato ogni occasione per crearne di nuovi o recuperarne di ben collaudati: col cuoco Cilindro dalle molte risorse; con la moglie Dorippide che approfitta della somiglianza per placare l’ardore dei sensi; con il vecchio padre, allegro dispensatore al gemello sbagliato di borse piene di monete d’oro; col servo Messenione, devoto al gemello forestiero fin quasi al martirio. Due parole vanno dedicate alla scena finale che è la chiave di volta di tutta la commedia, quella in cui, finalmente, i due gemelli dovrebbero ritrovarsi faccia a faccia: come si fa? Il teatro antico aveva l’utile risorsa della maschera; oggi, bisogna sopperire con l’invenzione scenica e con un’adeguata riscrittura del testo: ci abbiamo provato…”.


T. Erba – mer 30, gio 31 ottobre, ven 1 e sab 2 novembre ore 21
 
COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
 
MARIO ACAMPA   SILVIA BARBERO   ELENA SOFFIATO  EUGENIO GRADABOSCO
ALBERTO BARBI  ANDREA PUGLISI  ALEX ZACCHELLO  DOMENICO BERARDI
 
L’imbroglione (Pseudolus)
 
 
di Gian Mesturino e Girolamo Angione da Pseudolus di Plauto – regia Girolamo Angione
 
Dopo il successo riscosso con il Miles Gloriosus e i Menecmi, Gian Mesturino e Girolamo Angione proseguono nella rilettura dell’opera di Tito Maccio Plauto con Pseudolus, insieme al Miles all'apice del teatro plautino. Tutta la vicenda gira intorno al servo, vero dominatore della vicenda che, per liberare l’amante del suo giovane padrone ordisce una lunga e intricata serie di inganni. In questo caso però, e sta qui la grandezza della commedia, Pseudolo è un vero servo-poeta, ha un estro speciale a predisporre inganni e si dimostra un tale artista nell’invenzione delle beffe, un così astuto “mattatore” dell’intrigo da scommettere perfino sul suo stesso imbroglio e ricavarne un profitto personale. Fra le commedie di Plauto, Pseudolus è una delle più comiche in assoluto, grazie alla scoppiettante ricchezza del linguaggio, ai ritmi serrati di un meccanismo narrativo che sfocia allegramente nell’inverosimile, al disegno dei personaggi, tratteggiati con sfrenato gusto comico. Geniale e spassosa modernità, dunque, di un teatro ormai più che millenario.

Nessun commento:

Posta un commento