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martedì 3 marzo 2015

Il segreto di Alessandro Magno

 Certo queste cose non sono cose di cui gli storici amano parlare,appunto perchè esse esulano dai grandi temi di cui è intessuta la tradizione dei popoli, tuttavia esistono anche i cronisti minori della storia, che non esitano ad annotare anche i particolari apparentemente poco importanti,che a ben guardare hanno il loro peso.E poi, un po' di pettegolezzo, senza cattiveria, non ha mai fatto male a nessuno.
Per la stessa ragione non sarà un gran danno se andremo a curiosare entro un prezioso scrigno che viaggiava al posto d'onore sul carro da campagna di Alessandro Magno, fra la cassa del vasellame d'oro e un rotolo di tappeti.Accanto allo scrigno,che era di legno di sandalo e quindi odorosissimo, sedeva uno strano personaggio, tenuto in gran conto tra i fedeli dell'imperatore, il mago erborista. Un saggio vegliardo che sapeva predire il futuro, interrogare le stelle,eseguire qualche semplice operazione chirurgica ,ma che sopratutto conosceva ogni virtù delle piante medicinale sapeva indicare l'uso migliore.
Dentro allo scrigno stava adagiata sul fondo , su un cuscino di seta un'ampolla di vetro, chiusa da un tappo d'oro su cui era incastonato uno smeraldo che recava inciso il sigillo di Alessandro.
Cosa conteneva la famosa ampolla?.Un insieme di tredici erbe (numero cabalistico per eccellenza )
che l'imperatore annusava fortemente l'intenso aroma che si sprigionava dal vetro e quindi restava in raccoglimento per qualche istantanea ad occhi chiusi mentre il mago pronunciava una complicata formula,probabilmente in lingua caldea.
Ad Alessandro non restava che cingere la spada imbracciare lo scudo e patire per una nuova impresa di guerra.

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