Carissimi lettori e lettrici con grande piacere Vi presento "Velencienne" personaggio protagonista de "La Vedova Allegra" in scena a Torino al Teatro Regio. Soprano di grande carisma e timbro seducente è Laura Giordano , definita dalla critica " la grazia incarnata". Palermitana di nascita e proprio dalla città sicula che inizia la sua sfavillante carriera vincendo all'età di 16 anni, per due anni consecutivi, il Concorso Opera Laboratorio del Teatro Massimo . Presenza scenica affascinante e elegante, doti vocali eccellenti fanno di lei la giusta artista per una "Valencienne" che sotto la Mole è apprezzata e manda in visibilio gli spettatori. Ha calcato i palchi di Teatri nel mondo , dalla Russia al Cile passando per La Scala di Milano e il Teatro Nacional di Lisbona. E' diretta da grandi professionisti come Muti, Noseda e Rizzi, solo per citarne qualcuno, ma al Regio di Torino è molto legata. Nell'intervista a seguire Laura Giordano si racconta tra pubblico e privato.
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| LAURA GIORDANO SOPRANO |
D: "La Vedova Allegra" sta avendo un successo notevole da parte del pubblico che apprezza. Dopo aver solcato i prestigiosi palchi di mezzo mondo quanto sono importanti gli applausi?
R: Il consenso e la felicità del pubblico sono sempre estremamente importanti e soddisfacenti per noi artisti. Senza di loro noi non esisteremmo.
Che il nostro lavoro venga salutato con gioia è il fine ultimo della nostra preparazione.
D: Valencienne e Laura : similitudini e differenze
R: Beh, di similitudini direi che ce ne sono ben poche ma mi permette di tirare fuori il mio spirito giocoso e malizioso. Mi diverte molto e la ringrazio per avermi insegnato delle cose che porterò con me. Si pensa a volte che l'operetta sia meno nobile o meno difficile dell'opera ma non è vero. Richiede eleganza musicale e di portamento, capacità attoriali notevoli per sostenere dialoghi parlati senza microfoni in teatri anche molto vasti come il Regio, conoscenza di passi di ballo... Non è proprio una passeggiata.
D: Perchè " la Vedova Allegra" attira un pubblico di tutte le età diversamente dalle Opere in Italia?
R: Proprio per la completezza, la leggerezza e allo stesso tempo la bellezza della musica di Lehar. Ti proietta in un ambiente da sogno dall'elegante ambasciata al fascino sensuale di Chez Maxim. L'opera è lunga ma non si avverte passare il tempo.
D: Una tua opinione sul Teatro Regio di Torino?
R: È un teatro che amo sia per l'imponenza della sala, sia per la città che rappresenta e infine per la gente che lo compone. Ho trovato delle persone dotate di grandissima professionalità unita ad un'umanità profonda. Sono molto legata al Regio.
D: Molti sono i ruoli che hai interpretato, quali ami di più e perchè?
R: I ruoli donizettiani che ho interpretato mi sono rimasti nel cuore e nella voce perché li trovo pienamente calzanti alla mia vocalità (Adina, Norina, Marie...) e insieme a questi inserirei nei primi dieci anche Donna Anna mozartiana,la Gilda verdiana e la Juliette di Gounod.
D: Quali sono i prossimi impegni lavorativi?
R: Parto fra pochi giorni per un Viaggio a Reims (Corinna) al Festival Rossini di Bad Wilbad e poi mi attende un'estate di concerti per terminare la stagione
D: Cosa rappresenta la musica per te?
R. Credo che la musica sia il miglior prodotto dell'essere umano. Di nessuna cosa potremmo andare così fieri: è universale, non necessita che si parli la stessa lingua del compositore per comprenderla.
È un'arte che genera fratellanza.
E che, ricordiamoci, è capace di esprimere l'inesprimibile.
D: Quali interessi coltivi quando non lavori?
R: Ho un grande amore per la Natura e spesso se non lavoro mi rifugio in essa con passeggiate, sport (vado a cavallo) e giardinaggio.
Nel mio tempo libero c'è la mia famiglia, i miei amici e il canto che oltre ad essere il mio mestiere è anche la mia più grande passione!


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