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giovedì 18 luglio 2013

TORNARE A CERVO E' SEMPRE EMOZIONANTE

                                           UTO UGHI

E 'trascorso parecchio tempo da quando il violinista di fama mondiale, Uto Ughi, si è esibito per la prima volta a Cervo nel 1978 al prestigioso Festival Internazionale di Musica da Camera. Location scoperta  dal grande violinista e compositore ungherese Sandor Végh, che trovandosi a Cervo, perla della Liguria, ha constatato che il sagrato della Chiesa dei Corallini  aveva una perfetta acustica . Nacque , dopo accordi con l'Amministrazione Comunale,  il Festival Internazionale di Musica da Camera che quast'anno compie 50 anni ( vedi art. del 3/7/2013 Spettacolo) e ad aprire la serie di concerti che si terranno per tutto luglio e agosto è stato proprio il Maestro Uto Ughi, che per l'occasione ho intervistato .
 

 
D: Conta oltre  dieci esibizioni nel corso degli anni a Cervo. Quest'anno quale emozione ha provato alla "prima" del 50° anno del Festival Internazionale di Musica da Camera?
 
R: E' l'unione tra natura e musica, tra la meravigliosa piazzetta , il pubblico affermato e partecipe di una grande tradizione. A Cervo sono passati i nomi più importanti della nostra epoca. E' un luogo carismatico e suonare lì ha un fascino tutto suo. L'emozione è sempre alle stelle e qust'anno ho raggiunto l'apice quando mi sono esibito all'apertura del 50° anno.
 
D: Un ricordo, che conserva nel cuore, delle sue esibizioni a Cervo?
 
 
R: La prima volta che suonai in questa perla della Liguria, c'era ancora Sandor Végh, quartettista celebre in tutto il mondo. Conobbi Franco e Bianca Vallora , coniugi torinesi con una grande passione per musica e terminati i concerti sulla piazzetta dei Corallini, invitavano i grandi musicisti, che si  erano esibiti, a casa loro che era al piano di sotto di quella di Sandor Végh. Nel corso degli anni abbiamo stretto  un'amicizia molto bella e duratura. Il ricordo che ho di loro è speciale e li conserverò sempre nel mio cuore.
 
D: Un ricordo per il compianto ex Sindaco di Cervo , Vittorio Desiglioli scomparso prematuramente, che nonostante la sua malattia si è prodigato fino all'ultimo affinché il Festival di Musica da Camera potesse essere sempre un evento di grande risonanza?

R: Era una persona con straordinarie doti comunicative e di grande entusiasmo. Lui aveva quello che oggi manca all'Italia: entusiasmo per il futuro ! Una persona indimenticabile che ha sempre fatto breccia nel cuore di chi lo ha conosciuto.


D: Un pensiero sul momento storico italiano ?

R: Oggigiorno basta leggere qualsiasi quotidiano o accendere la TV che si delinea una tale depressione da togliere la carica a chiunque. Qualche giorno fa leggevo un articolo di Gianni della Loggia, tra i giornalisti più quotati del Corriere della Sera, che scriveva che quando passeggiamo per strada e vediamo i negozi chiusi c'è poco da stare allegri e la depressione generale dilaga. Bisogna rimboccasi le maniche e salvare quello che si può . L'Italia siamo noi ed è importante che il nostro operato sia svolto in senso positivo.


D: Ritorniamo a Lei , quando era un bambino prodigio e si esibì al Teatro della Lirica di Milano a soli sette anni. Quale ricordo conserva?

R: E'passata molta acqua sotto i ponti di allora e non ricordo più nulla.

D: Perchè l'amore per il violino e non per un altro strumento?

R: Mio padre era un avvocato appassionato di musica  che suonava il violino ed aveva amici che suonavano il medesimo strumento io ho agito di conseguenza.


D: A fine giugno ha suonato  al Teatro Coliseo in Argentina per Verano Italiano ( vedi ns. Intervista all'Ambasciatore d'Italia G.W. La Tella del 22/6/2013) e pochi giorni or sono alla Fenice di Venezia. Un pensiero su queste due location?

R: Adoro i sud americani ! Sono un popolo con profonde culture letterarie e musicali. Mi esibisco sempre con piacere in Argentina. Stupendo il Teatro Coliseo, ma anche il Colòn. I sud americani mi  amano ed io amo loro. La Fenice è un altra location spettacolare che in seguito all'incendio subito è stata rifatta in maniera attenta e minuziosa. Complimenti a tutti coloro che ci hanno lavorato. Quel teatro è una vera meraviglia !



 
 
 
 
 

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